HamSphere 4 è una simulazione di ambiente di radiocomunicazioni su bande radioamatoriali; le condizioni di propagazione delle onde radio sono molto realistiche ed impostate su VOACAP, un modello che utilizza dati empirici per prevedere la perdita del percorso punto a punto e la copertura di un dato ricetrasmettitore.
Il sistema presenta un ricetrasmettitore radioamatoriale modulare in cui gli operatori costruiscono la propria radio con l’aiuto di plug-in e trovano una ionosfera completamente virtuale basata sui numeri delle macchie solari e sui valori del flusso solare. A disposizione nel mercato interno di HamSphere si possono trovare tutti i tipi di antenne Yagi, Quad, Vertical e Wire, così da poter sperimentare le varie prestazioni e condizioni di lavoro, con un’area dedicata alla vendita dell’usato.
HamSphere 4 può essere utilizzato senza una licenza radioamatoriale verificata e dispone di un generatore di nominativi che fornisce nominativi HamSphere non ufficiali univoci (tipo 1HSxxxx, dove 1 indica il paese e le cifre che seguono HS sono relative all’utente registrato).
Si può attivare una stazione per account, ma possono essere noleggiate (a fasce orarie) diverse stazioni virtuali sparse per il mondo, alcune in località anche piuttosto “rare”; allo stesso modo si possono noleggiare stazioni d’ascolto SWL (sempre virtuale) e gli operatori in possesso di una regolare licenza radioamatoriale possono chiedere di poter attivare una stazione remota (OSR) nei paesi che riconoscono regime di reciprocità con il proprio paese (norme CEPT).
Esiste inoltre una versione gratuita, la 3.0, indirizzata ai principianti e per tutti coloro che sono interessati alle attività radioamatoriali. In HamSphere 3.0 manca totalmente la simulazione delle condizioni di propagazione, fornendo segnali leggibili a tutti i continenti in qualsiasi momento della giornata. Utile per prendere contatto con i comandi di una apparato ricetrasmittente e con le dinamiche operative.
Giusto per capire l’impatto di questa piattaforma sul mondo delle comunicazioni “virtuali”, questa è un elenco non esaustivo delle pagine e dei gruppi Facebook dedicate ad HamSphere:
Ecco alcuni utili video tutorial in italiano a riguardo:
Sono arrivato al mondo delle radiocomunicazioni ai tempi della scuola, a Venezia, quando studiavo per radiotelegrafista di bordo. Dopo un po’ di “gavetta” nella “banda cittadina” ed aver conseguito il brevetto R.T., ho richiesto la patente e la licenza di OM ed ho iniziato l’avventura come radioamatore nel 1986. Ho prestato servizio militare in marina, congedandomi da Sgt. Rt, poi ho navigato come Ufficiale Rt su navi mercantili. Ho lavorato presso alcune Stazioni Costiere, in seguito alla chiusura definitiva di quest’ultime, ho cambiato completamente lavoro, città e interessi, interrompendo l’attività radioamatoriale per circa 12 anni; prevalentemente perché non avevo molto tempo e non ero mai a casa…
Trovo Hamsphere 4 molto interessante e divertente, un ottimo strumento alternativo per esercitarsi oppure per poter continuare l’attività radioamatoriale se non si è in grado di utilizzare antenne ed apparati reali. La riproduzione della propagazione è molto realistica, ovviamente si tratta di una simulazione a computer e come tale risente di tutte le problematiche strutturali della rete informatica su cui poggia (latenza, accesso ai server, ecc.).
L’attività radioamatoriale
Ci sono milioni di persone in tutto il mondo che utilizzano le onde radio come hobby. Sono chiamati generalmente radioamatori, ma in questa categoria ci sono diverse suddivisioni, a seconda dell’impiego degli apparati riceventi o trasmittenti e a seconda delle frequenze utilizzate. Per alcuni utilizzi è necessaria una Licenza d’uso, ottenuta in seguito ad un’esame specifico su materie tecniche e legislative. Altri utilizzi sono invece liberi e non richiedono autorizzazioni. Tutto è iniziato più di un secolo fa, quando gli utenti radiofonici commerciali hanno stabilito che quelle alcune “fette” dello spettro delle onde corte da 3 a 30 MHz erano inutili per la trasmissione e per scopi militari, lasciando queste frequenze a disposizione degli sperimentatori”dilettanti”. Gli sperimentatori scoprirono presto che in queste frequenze, in particolari condizioni, a volte arrivavano molto lontano, a seconda delle condizioni di propagazione delle onde elettromagnetiche, dell’ora del giorno, della frequenza, della potenza impiegata, del rendimento delle antenne in uso ed altri fattori (a titolo d’esempio, la tabella di suddivisione delle frequenze utilizzabili dai radioamatori italiani). All’epoca fu adottata un’abbreviazione appropriata per i segnali distanti captati alla radio: la distanza indeterminata divenne Distanza X – vale a dire DX.
Approfondimento: come si diventa Radioamatore
DX – Comunicazione a lunga distanza
Un DX nel gergo radioamatoriale significa collegare una stazione lontana. Un DX può significare poche miglia quando vengono utilizzate le microonde, ma per la maggior parte degli amanti delle onde corte il termine indica segnali provenienti almeno da un altro continente.
Una buona fonte di approfondimento sull’argomento è sicuramente il blog (ed il forum) di DXNEWS.
DX Cluster
I DX Cluster sono server che permettono di condivide: la presenza e l’attività in frequenza o banda di stazioni DX “rare”, gli annunci generici con contenuto radioamatoriale, i messaggi contenenti bollettini sulle spedizioni DX, bollettini sulla propagazione, e altro ancora. Oltre che via radio, alcuni sono disponibili o visualizzabili anche via web, di seguito il link ad uno di questi, quello messo a disposizione da IZ3MEZ e quello virtuale di Hamsphere:
FUSI ORARI
I fusi orari sono aree longitudinali della superficie terrestre che adottano lo stesso orario per scopi legali, economici e sociali.
La maggior parte dei fusi si discostano dal Tempo Coordinato Universale (UTC) per un numero di ore intero da UTC-12 (Isola Baker e Isola Howland) a UTC+14 (Isole della Linea); alcuni però hanno uno scostamento di 30 o 45 minuti (come ad esempio il fuso orario di Terranova è UTC-3:30 e quello del Nepal UTC+5:45) [fonte: Wikipedia].
Manuali di Pratica Operativa in Radio
La cartolina QSL è una conferma scritta di una comunicazione bi-direzionale tra due stazioni di radioamatore oppure una conferma ad un rapporto d’ascolto di una stazione radiofonica o televisiva. Il termine QSL deriva da una voce del codice Q utilizzato in telegrafia ed ha il significato di “confermo il collegamento”. È uso comune di radioascoltatori e radioamatori personalizzare le proprie QSL e collezionare quelle che ricevono dalle altre stazioni.